A.C. Simonini, 1987
Il legno
La Sardegna
Vittorio Mameli
Non capita spesso di vedere un tronco d'albero secco emergere dal grigio campo ed ascendere, come presenza scura verso il cielo, a rami aperti come dita imploranti un miracolo che gli possa far rispuntare le foglie perdute in Autunno.
Sembra una statua naturale.
Un monumento di legno.
E il legno fu una delle prime materie usate dall'UOMO per compiere i suoi riti e creare le nuove forme oggettuali utili a qualche uso particolare.
Primo intaglio e prima scultura inventata o creata.
E prime immagini arcaiche a memoria d'una presenza intelligente sulla terra abitata.
Immagine e rito.
Rito e favola, cantata a memoria, del FENOMENO bene o malaugurante.
Figura incombente “sacra o pagana” ma sempre evocatrice.
Memoria tramandata nella terra circondata dal mare e perennemente dentro la bufera storica e naturale.
Immagine propiziatoria.
Per la terra, il cielo, il sole, il fuoco o la notte buia delle fate che portano gioia o terrore.
La LUNA s'impunta come ago ricurvo e miete pensieri.
L'urlo dei morti tien desti gli uomini che vegliano sugli speroni dei NURAGHES.
L'albero è come l'uomo e VITTORIO MAMELI conosce bene le storie e le leggende della SARDEGNA.
Ne fa un aperto ritratto a colpi di scalpello e di sgorbie sul legno o sul sasso come facevano gli antichi pastori o intagliatori di mobili.
Riscopre gli archetipi di una civiltà ricca di immagini e “fole popolari”.
A.C. Simonini
Castelfranco Emilia, 5 marzo 1987